Incrementare il risparmio sui farmaci avviando la produzione di confezioni monouso e liberalizzando la vendita dei farmaci di fascia C, quelli che necessitano di prescrizione medica. A chiederlo è Federconsumatori.
''In tempo di crisi - afferma l'associazione - si rendono sempre più urgenti ed indispensabili delle misure tese ad incrementare il risparmio in tutti i settori, in particolar modo in un campo delicato come quello dei farmaci, prodotti ai quali non si può rinunciare''. Due, secondo Federconsumatori, le manovre oggi ''indispensabili'': innanzitutto la produzione e commercializzazione delle confezioni di farmaci monouso e conformi, ''coerenti con le terapie ed i tempi di somministrazione, per evitare sprechi e, soprattutto, per consentire un importante risparmio ai cittadini, pari a 600-700 milioni di euro annui, pari ad oltre 25 euro annui a famiglia, cioè circa il 30% della spesa sanitaria nazionale''. Altra misura, ''l'estensione della vendita dei farmaci di fascia C con obbligo di prescrizione anche nei punti vendita alternativi alle farmacie (parafarmacie e corner all'interno della grande distribuzione organizzata)''.
Studio sui topi, migliore risposta immunitaria
Si tratta della prima terapia a base di CAR-T mirata all’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) approvata dalla Commissione europea per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno una l
Immunoterapia più chemioterapia raddoppia il tasso a lungo termine
Agisce anche sul trabecolato
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La situazione delle liste d’attesa nel Servizio Sanitario Nazionale non mostra segni di miglioramento: attese troppo lunghe, strutture ospedaliere troppo lontane, difficoltà con i Cup e, troppo spesso, agende di prenotazione bloccate
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Scotti: "La Medicina Generale si riconferma ancora una volta l’unico vero baluardo del Servizio Sanitario Nazionale strutturalmente adeguato a fornire ai cittadini un’assistenza di prossimità, gratuita e accessibile a tutte le fasce socio-economiche,
Su Jama i risultati di questa indagine: i pazienti a cui viene erroneamente assegnata una diagnosi di infarto miocardico sono spesso sottoposti a ulteriori test, tra cui imaging ad alto costo e procedure invasive potenzialmente rischiose
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